Un minuto di silenzio!!

Sono giorno che il mio cervello e’ ossessionato da una decisione presa dall’insostituibile (ironia) Ministero dell’Istruzione. Oso pensare che non conoscono la bellezza di Giotto, il fascino misterioso di Leonardo, il genio di Michelangelo. L’Italia e’ sempre stata apprezzata per la sua arte, per la sua inestimabile cultura e in questo momento di crisi, dove l’unico modo per valorizzare la nostra deturpata Italia, e’ proprio la cultura e l’arte mi chiedo come e’ stato possibile cancellare con un colpo di gomma la storia dell’arte tra i banchi di scuola! Un’assurdita’, assurdita’, l’unica cosa che il mio cervello riesce a balbettare. Per una come me che ha vissuto per anni e vive tutt’ora negli occhi della Gioconda, nelle bellezza di opere d’arte, nel rispetto della natura e tra un sorriso beffardo della Cappella Sistina, non riesco a immaginare che i miei nipoti non conosceranno mai artisti di tale calibro che hanno rivoluzionato l’italia.
Come possono i ragazzini avere rispetto per cio’ che ci circonda se sono prima le istituzioni a non avere rispetto per l’arte?
Questo e’ solo un collasso culturale!

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Liberta’ estrema in un mondo piccolo

Due anni lui gira per il mondo: niente telefono, niente piscina, niente cani e gatti, niente sigarette. Libertà estrema, un estremista, un viaggiatore esteta che ha per casa la strada. Così ora, dopo due anni di cammino arriva l’ultima e più grande avventura. L’apogeo della battaglia per uccidere il falso essere interiore, suggella vittoriosamente la rivoluzione spirituale. Per non essere più avvelenato dalla civiltà lui fugge, cammina solo sulla terra per perdersi nella natura selvaggia.”
Into the wild

La liberta’ ha un prezzo, bisogna solo scegliere a cosa rinunciare. Io dico basta alla societa’, alle persone malate di vanita’ e presunzione, basta all’italia, ai politici, ai voti, alle telenovelas, alla tv trash…. Sognare sotto un cielo stellato e non desiderare nient’altro al di fuori di me.

Sante Dottor Martens pensateci voi

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Sono passati 10 anni, 10 anni in cui avrei, spesso e volentieri, usato la vostra punta di ferro nel didietro del maleducato di turno. Grazie a voi ho un polpaccio cosi forte da poter far invidia un giocatore di sumo. Conoscete la storia affascinante delle dottor Martens? Inizialmente sono nate come scarpe ortopediche dopo un incidente al piede, ma dopo la seconda guerra mondiale diventano il simbolo dei punk, ska, grunge, mod, metallari e gothic. I primi ad utilizzare gli anfibi sono i mod, negli anni sessanta. Ma i mod si suddividono in molte categorie tra cui gli hard mod, che hanno capito che vestirsi piu’ comodi e’ meglio. Nel tardo anni sessanta si sviluppano gli skinhead che saranno i primi a fare del doctor Martens un simbolo e a sdoganarli da scarpe per lavoratori a simbolo della loro sottocultura. Gli skinead sono fissati e li tengono sempre lucidi, enfatizzando la loro imponenza indossando taglie piu’ grandi. Le dottor martens rappresentano una rivendicazione della loro appartenenza proletaria, in contrapposizione a quella borghese e benestanti. Fu cosi che le dottor Martens furono associate alla violenza degli skin. Ma i giovani di sinistra del Regno unito fanno loro le scarpe dottor Martens a tre buchi. Infatti questa scarpa comincia a identificarsi con il sindacato e la cultura progressista. Negli anni settanta sono i punk ad utilizzare gli anfibi. Quindi le dottor Martens diventano popolare tra la cultura underground. Negli stati uniti questa grande popolarita’ si ebbe nei primi anni 90, con la diffusione del genere musicale grunge. Ma con il calo di interesse di questo genere musicale e il declino della cultura undeground, anche i Dr.Martens subirono un trend negativo nei successivi 15 anni. E quando sono ritornate di moda? Secondo me non sono mai veramente passate di moda. Sono un simbolo di lotta, una lotta che non e’ mai terminata.

Confessioni…

“Devi guardare dentro di te e trovare la risposta”. Ormai quasi tutti mi dicono questa frase, dal gatto che rovista nella spazzatura a mia madre al medico pazzo di turno. Io mi ci guardo dentro, ogni sera, e’ come vedere un film, a volte mi faccio compagnia con un bel the che mi depura dalle tossine quotidiane o dalla mega nutella compagna di ogni donna. Ci rovisto dentro, ci sguazzo dentro di me e trovo solo sogni speranze e delusioni. “Devi guardarti dentro”! Cavolo ma come si fa? Una lastra? Una seduta dalla maga mago’? troppo facile gettare addosso alle persone frasi fatte, spiegami come ci si guarda dentro, dimmelo come si affrontano certe delusioni, come ignorare certi dolori, e poi mi scoccio di farlo, ho a che fare con me stessa ogni giorno, la sera mi rompo di guardare film gia’ visti e rivisti, analizzarmi mi annoia, sono eccitante come a un gatto che mangia il pesciolino rosso!

Io tra sposi e modelle

La mia collaborazione con A.S. è nata quasi per caso, tra un “si” e un “mi piacerebbe” e subito sono stata catapultata nel magico castello del mio piccolo paese per organizzare una piccola parte di una grande manifestazione, che ogni anno fa da padrona tra le strade di Angri; il concorso di “Oggi sposi”, alla ricerca del volto più bello ed elegante. Insieme ai grandi organizzatori del settore ho trascorso una giornata impegnativa e divertente, un via vai di abiti, trucco, parrucco, 15 splendide ragazze che si sono scontrate a colpi di passi felpati e tacchi vertiginosi. Era tutto pronto, le ragazze, la giuria, tra la quale c’era anche lei Simona Cisale, scenografa e imprenditrice della boutique più glamour della zona, Uomo e donna Inn, e poi c’era lei, la mia inseparabile migliore amica pronta a scattare tutti i più bei momenti dell’evento. Tra le scale del suggestivo Castello Doria si è celebrata la magia, tutti gli spettatori sono rimasti con il fiato sospeso fino all’attesa del verdetto che ha premiato  la coppia volto di “Oggi Sposi”. Il primo posto se lo è aggiudicato una ragazzina dai fluenti  capelli, carismatica, determinata, semplice, il secondo posto è stato assegnato ad una  16 enne tutto pepe che ha conquistato Michela Elite, provando così l’emozione di poter sfilare per tutto l’anno 2013/2014 con l’atelier più ricercato del nostro territorio. Il maschietto vincitore è stato un 13 enne dallo sguardo pulito e dagli occhi verdi,  che ha portato a casa anche un book fotografico insieme alla bella “sposa” dal fotografo Novi. E’ stata una grande emozione e soddisfazione nel vederle sfilare con passo sicuro, sentire il mio nome pronunciato accanto agli altri organizzatori, sentirmi dire “ottimo lavoro”. L’unica pecca che mi rimprovero è stato il non riuscire a scattare belle fotografie, troppo presa nell’organizzazione ho fallito come “fotografa” 😦